Sicuri di sapere cosa sono e soprattutto come si scrivono?
Il falso amico “cold” non ci deve trarre in inganno: le “cold mail” sono le “mail a freddo”, comunicazioni che inviamo a persone con cui non abbiamo mai avuto contatti ma che con cui desideriamo stabilire un collegamento.
Per chi cerca lavoro, questo tipo di comunicazione è la “proposta di candidatura”: mi interessa quella azienda, non è dato sapere se quell’azienda ha necessità di personale, mi presento e faccio in modo di essere preso in considerazione.
Tutto facile, almeno all’apparenza!
In realtà, il fatto che questa mail non venga letta e il mio profilo non valutato, sono solo alcune delle insidie che la riguardano.
La cold mail richiede un’accurata operazione di intelligence preliminare: per essere efficace deve essere ad personam, concisa e bilanciata tra l’IO candidato e il TU azienda.
Ecco in sintesi i contenuti che dovrebbe contenere:
-cenni all’azienda: attraverso una captatio benevolentiae più o meno velata, si palesa il perché ci si rivolge proprio a questa realtà e non a qualsiasi altra
-riferimento al proprio background, ossia la giusta quantità (due frasi) di informazioni che consentano all’azienda di inquadrare il candidato
-esplicito rimando al modo in cui si potrebbe essere utili all’azienda
Se poi il tutto è corredato da qualcosa di personale (“L’ho sentita parlare alla conferenza X…”), contiene riferimenti a contatti reciproci (“Mi ha fatto il suo nome il sig. X…”) e lascia una certa curiosità nel destinario…ci sono buone probabilità che la cosa abbia un seguito: incontro, colloquio, assunzione? Perché no!
L’azione non porta a nulla e non ricevo alcun riscontro? Almeno ci ho provato!
“Non otterrete mai ciò che non chiedete”.
Un esempio di come questa tecnica sia efficace è rappresentato dal caso dell’attuale responsabile marketing di The Muse, a questo link la vicenda
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