Abbiamo partecipato al Convegno finale del primo corso di Perfezionamento in Consulenza di Carriera dell’Università Cattolica di Milano. Una giornata di confronto tecnico tra professionisti che si occupano di sviluppo professionale.

La prima edizione di questo corso si è svolta tra febbraio e ottobre 2018, obiettivo la formazione e l’aggiornamento della  figura professionale del Consulente di Carriera, che si inserisce nel quadro attuale di incentivazione delle politiche attive del lavoro. Il Consulente di Carriera opera sia fornendo consulenze private, che presso strutture pubbliche e private che abbiano, tra le proprie finalità, l’orientamento, la consulenza di carriera e il ri-orientamento.

Il coordinamento scientifico del corso contestualmente ha creato il Gruppo Linkedin “Consulenza di Carriera” https://www.linkedin.com/groups/13601874/ che nei mesi ha raccolto vivaci commenti tra più di 300 addetti al mestiere. Lo staff si è posto l’obiettivo di raccogliere dati quantitativi e qualitativi attraverso un questionario realizzato in collaborazione con il CROSS dell’Università Cattolica di Milano, il convegno è stata anche l’occasione per condividerne i primi risultati.

Le principali conclusioni dipingono questo quadro: il 47% dei professionisti opera nel nord Italia e prevalentemente a Milano, il 22% lavora stabilmente presso società di outplacement, mentre il 21% è freelance, il 71 % è di genere femminile, hanno tra i 36 e 45 anni, operano nel settore mediamente da 5/10 anni, preferiscono definirisi “Career Coach” o “Consulenti di Carriera”. I loro clienti sono per il 32% gli utenti stessi che usufruiscono del servizio, nel 22% le aziende dell’ex dipendente, nel 50% dei casi sono impiegati e quadri e sono disoccupati.

Al convegno hanno partecipato diversi esponenti di società di outplacement, referenti della Agenzia Formativa Orientamento al Lavoro della Provincia di Milano e rappresentanti della Associazione dei Direttori del Personale. E’ stato il prezioso modo per porsi domande sul futuro e l’evoluzione di questa figura professionale.

Una domanda su tutte ha tenuto banco:

Quale sviluppo avrà questo mestiere, che si misura quotidianamente con la cultura italiana del “non lavoro”?

Il consulente di sviluppo professionale certamente non é un coach, un mentor e neanche un counselor. Da questi altri mestieri può prendere a prestito strumenti e pratiche, ma certamente si distingue per la necessaria preparazione sul mercato del lavoro e le figure che lo popolano in continuo mutamento.

In una cultura italiana che spesso guarda al lavoro come sacrificio e unicamente come fonte di reddito, dove il piacere si trova al di là  delle ore impegnate nel contesto lavorativo… forse i consulenti di carriera sono davvero dei matti a credere nel loro stesso futuro!

Consapevolezza e desiderio sono le sfide che spettano al consulente di carriera oggi, per determinarsi come professionista e soprattutto per lavorare ad una diversa cultura del lavoro.

Che tu sia in entrata, già dentro o fuori dal mondo del lavoro…, prima o poi ti dovrai occupare del tuo sentiero di crescita professionale, perché se non lo fai tu nessuno lo fará per te.

La carriera verticale non esiste più e la responsabilità della propria crescita è individuale e personale.

I Consulenti di Carriera dovranno, quindi, aiutare i clienti a sviluppare la capacità di coniugare competenze, motivazioni, desideri, esperienze, qualifiche e necessità con le opportunità e i vincoli della situazione economica, del mercato del lavoro e della propria situazione di partenza.

 

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